Torri di avvistamento - Vieste, PugliaCredits: Flickr
Circondato dal Mediterraneo, per secoli il tacco dello Stivale è stato vulnerabile alle invasioni provenienti dal mare. Il lungo tratto di costa del Mar Adriatico era aperto agli attacchi provenienti da est, mentre le coste ioniche permettevano accesso facile ai Saraceni provenienti da sud e da ovest.
Nel XVI secolo l’Imperatore Carlo V ordinò la costruzione di un sistema di torri di avvistamento lungo l’intero tratto delle coste pugliesi per proteggere i cittadini dalle costanti invasioni. Le torri furono costruite in punti strategici lungo la costa, a distanza sufficientemente ravvicinata fra loro da permettere la comunicazione con le altre torri su entrambi i lati.
Torri di avvistamento - Torre Zozzoli, TarantoCredits: Flickr
Tale sistema di comunicazione fu eseguito attraverso una serie di segnali visivi come il fumo, di giorno, e il fuoco, di notte, o segnali acustici quali campane o colpi di cannone o di archibugio (precursore del fucile). Se veniva avvistata una nave pirata da una torre, partiva uno di questi segnali per avvertire la gente del posto di prepararsi alla battaglia o alla fuga. Questo avvertimento veniva passato di torre in torre, percorrendo l’intera costa e trasmettendo il segnale di pericolo in modo rapido ed efficace.
Le torri di avvistamento della costa non servivano però soltanto per dare il segnale di allarme in caso di attacco imminente, ma rappresentavano anche un punto di riferimento per le navi amiche. Generalmente queste torri erano occupate da un gruppo di guardie composto da quattro soldati di fanteria e uno di cavalleria, che spesso restava al di fuori della torre e, in caso di necessità, era pronto a cavalcare fino in città per avvertire la popolazione il prima possibile.
Torri di avvistamento - Torrione Passari, MolfettaCredits: Flickr+MolfettaDailyPhoto
Tuttavia, l’inaffidabilità delle guardie e il fatto che erano disarmate rendeva spesso imprevedibile il livello effettivo di protezione garantito dalle torri. Servivano quindi soprattutto a rallentare l’attacco nemico, permettendo ai locali di nascondersi o di guadagnare tempo prima che arrivassero i rinforzi sul posto per combattere gli invasori. Le cronache di quel periodo sono ricche di notizie che riguardano torri continuamente attaccate, saccheggiate e distrutte dai pirati e dai Turchi.
Torri di avvistamento - Torre Uluzzo, NardoCredits: Flickr
Le torri di avvistamento avevano quattro lati ed erano piuttosto piccole. Vi si accedeva dal piano alto e dall’interno veniva calata giù una scaletta di legno per favorire l’accesso. La torre aveva un piano superiore e uno inferiore. Quest’ultimo era privo di finestre ed era ubicato direttamente sopra una grande cisterna per garantire l’approvvigionamento idrico. Quest’ambiente veniva utilizzato per immagazzinare cibo e munizioni e conteneva una mola per macinare il grano e rendere la torre autosufficiente.
Torri di avvistamento - Torre Incina, Polignano a MareCredits: MolfettaDailyPhoto
Il secondo piano – a cui si accedeva soltanto tramite una scala esterna – comprendeva una zona notte e un camino da cui mandare segnali di fumo. Feritoie e scappatoie servivano per difendere la torre. Dal tetto le guardie potevano osservare l’orizzonte.
Sebbene la maggior parte delle torri di avvistamento sia caduta in rovina e sia stata abbandonata agli agenti atmosferici, è possibile partecipare a itinerari su quattro ruote o ciclistici che guidano i turisti di torre in torre, esattamente come i segnali di avvertimento.
An interesting article. Do you know why the Molfetta tower was round rather than four-sided? I'm wondering if the round shape gave an advantage---no blind corners?
Yes, some of these towers were actually used during WWII! Many of them were already in ruins at the time, but some of the better conserved ones housed soldiers or, more commonly, armaments.
Very interesting! I wonder if some of these watchtowers were also used during World War II?