È una regione molto conosciuta per i vigneti e l’abbondanza di degustazioni: dal chianti al brunello, la
Toscana si eleva infatti a un alto livello in fatto di gusto. Sono fortunata ad aver potuto assaggiare molti di questi vini e devo ammettere che esistono enormi differenze fra di loro... sarà forse per le uve da cui derivano.
Il
Colorino proviene da alcune viti selvatiche che crescono in abbondanza in
Toscana, come ad esempio nella zona intorno al Valdarno, alla Val d’Elsa e alla Val di Pesa. La vite deve il suo nome al colore intenso della buccia degli acini, la quale è spessa, di un colore nerastro tendente al porpora scuro e ricca di colore e sapore.
Vin SantoCredits: TomDouglas
La Malvasia bianca lunga è coltivata da vari secoli e cresce diffusamente soprattutto nelle colline del Chianti, da cui proviene. Quest’uva è utilizzata in quantità minori da quando non è più possibile aggiungere uve bianche al Chianti Classico DOCG. Si trova soltanto in alcuni vini, come il tradizionale vino da dessert toscano, il vin santo, in cui è presente anche il trebbiano toscano.
Il
Prugnolo gentile (
Sangiovese grosso) deriva dalla varietà Sangioveto, molto popolare a Montepulciano e nella provincia di
Siena. Quest’uva è conosciuta come il pignuolo rosso del XVIII secolo. Il Prugnolo gentile/Sangiovese grosso o
"Brunello" è famoso nelle zone intorno a Montalcino e a Montepulciano e attualmente è coltivato anche in altre parti della Toscana.
Rispetto al sangiovese piccolo, il sangiovese grosso è caratterizzato da bacche più grandi e dalla buccia più spessa nonché da un grappolo poco compatto.
Credits: MontalcinoReport
Il Sangiovese o Sangiovese piccolo è presente in due famiglie di uve. Una è caratterizzata da una bacca più dolce e gentile, utilizzata per ottenere il Brunello di Montalcino. L’altra presenta bacche più piccole che sono però più forti e “montanine”. I vini prodotti a partire da queste bacche sono il Cordisco, il Morellino, l’Uva Tosca, il Primutico, il San Vicetro e il Sangiovese dal Cannello corto di Predappio.
Il Sangiovese è utilizzato anche nel Chianti. Il suo nome deriva da “sanguis Jovis” o “sangue di Giove” ed è una delle varietà di uva più antiche d’Italia, oltre ad essere sicuramente tra le più coltivate. Gli ampelografi concordano sul fatto che essa sia autoctona della Toscana.
Credits: Jnmtemplate-Savyclub
Il
Trebbiano Toscano ha invece
origini etrusche. Deve il suo nome al sito in cui fu scoperto che reca lo stesso nome dell’antica Etruria, vicino Luni, al confine tra Liguria e Toscana, oppure al fiume Trebbia sulle colline piacentine. Quest’uva è la varietà più coltivata a livello nazionale e cresce soprattutto in Toscana, nel Lazio e in Umbria. Il trebbiano viene unito ai vini di chianti classico, sebbene ora sia utilizzato nei chianti più semplici, come i bianchi leggeri e una varietà di vin santo.
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