Lungo il percorso per raggiungere la Torre dello Ziro, gettando uno sguardo verso il basso, si potrà scorgere Atrani e la meravigliosa Collegiata di Santa Maria Maddalena con il suo svettante campanile del XVI secolo in tufo bruno e chiaro. Gli edifici coloratissimi di Atrani spiccano in mezzo all’azzurro del mare, regalando in una giornata di sole uno spettacolo unico. Proseguendo la camminata attraverso la fitta pineta, non ci vorrà molto prima di avvistare in lontananza la cilindrica Torre dello Ziro.
Questa torre di avvistamento fu costruita nel 1480 dal Duca di Amalfi, Antonio Piccolomini, sulle vestigia di una precedente torre del XII secolo. E se è vero che non c’è rovina che non evochi ricordi legati ai tempi passati, sono molti i misteri nascosti fra le mura di questa torre che, secondo la tradizione popolare, fu teatro di una delle vicende più sanguinose della storia di Amalfi: l’uccisione di Giovanna d’Aragona, Duchessa di Amalfi, e dei suoi due figli.
La storia del suo grande amore, del matrimonio morganatico con il maggiordomo di corte e del suo assassinio sono narrati nei racconti popolari del XVII secolo, così come nella tragedia intitolata “La duchessa di Amalfi” scritta dall’autore inglese John Webster. Camminando fra le rovine di questo castello è facile dar briglia sciolta all'immaginazione e pensare a cosa abbiano visto e sentito queste mura, sin dai tempi della loro costruzionein età medievale: la gloria e la caduta della Repubblica di Amalfi, le grandi battaglie in mare, le tempeste finite in tragedia, l’arrivo delle reliquie di Sant’Andrea e gli innumerevoli velieri giunti e ripartiti da queste acque che hanno contribuito a rendere potentela Repubblica di Amalfi nel Mediterraneo.
Una volta superata la Torre dello Ziro si raggiunge - proseguendo ancora per un po’ - un piccolo belvederesituato sopra la torre con la sua pietra miliare. Ci sono ancora diversi gradini da fare, ma la vista di cui si gode una volta arrivati in cima ne vale davvero la pena. Il panorama della costa verso Maiori e Salerno lascia semplicemente senza fiato!
Dall’altra parte del belvedere si ha una vista a volo d’uccello sulla sottostante città di Amalfi. Se ci si affaccia, si riescono a scorgere il campanile e la facciata della Basilica di Sant’Andrea e il borgo medievale della città. Nelle giornate d’estate il porto di Amalfi pullula di attività, anche se a differenza delle navi commerciali che una volta attraversavano il Mediterraneo, adesso a solcare le sue acque sono i traghetti che collegano Positano, Sorrento e l’isola di Capri.
Una volta di ritorno ad Amalfi merita dare un’ultima occhiata alle montagne. Osserverai la Torre dello Ziro con occhi diversi!
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Photo credits: Laura Thayer