San Galgano, Toscana - La vera spada nella roccia Credits: Enrico Baccarini
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La voce lo condusse fino alla sommità dove vide un tempio rotondo con Gesù e la Vergine circondati dagli apostoli. Una volta lì, la voce gli disse di abbandonare la sua vita agiata e lui rispose che sarebbe stato più facile a dirsi che a farsi, facile come rompere una pietra con una spada. Con estrema facilità la spada di Galgano penetrò nel letto di roccia. Lui capì il messaggio e decise di intraprendere una vita di povertà. Strinse amicizia con gli animali selvatici; di tanto in tanto qualche contadino si recava sulla collina per ricevere una benedizione. Un giorno il diavolo inviò un assassino travestito da monaco, ma i lupi selvatici che vivevano con Galgano divorarono l’assassino fino all’ultimo boccone. Il giovane morì nel 1181 all’età di 33 anni e dopo quattro anni fu nominato santo. Il vescovo di Volterra offrì Montesiepi ai monaci cistercensi affinché costruissero un reliquiario per le spoglie di Galgano. Essi posero la prima pietra nel 1185 e crearono una cappella tondeggiante conosciuta come la Cappella di Montesiepi.
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La cappella si trova sulla collina al di sopra dell’abbazia e la spada funge da elemento portante. Da qui è possibile godere dall’alto della splendida vista sulla chiesa. Le spoglie di Galgano furono perdute per qualche ragione dopo il suo funerale; a sorpresa solo la sua testa venne ritrovata. Si dice che su di essa abbiano continuato a crescere ricci dorati per svariati anni dopo la morte del giovane. Fu quindi posta nella cappella laterale, mentre le ossa distrutte delle braccia dell’assassino furono collocate in un’altra cappella. Il capo di San Galgano è attualmente conservato nel Museo dell’Opera del Duomo in Siena.
Nel 1218 l’ordine dei monaci cistercensi eresse l’Abbazia di San Galgano.
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In linea con lo stile gotico-cistercense, l’edificio è imponente e rivela il grande seguito che ebbe San Galgano. Nel XIV secolo il potere dell’abbazia crebbe in misura esponenziale grazie ai vari imperatori. La ricchezza e il potere si protrassero fino al XVI secolo, quando infine la Repubblica di Siena e il Papa si trovarono in disaccordo. Nel 1506 Papa Giulio II vietò che si celebrasse la liturgia all’interno dell’abbazia.
Pian piano quindi l’abbazia di San Galgano iniziò a scomparire, divenendo un luogo di raccolta di materiali edili. A seguito di razzie la gente iniziò a vendere parti della chiesa. Le lastre di piombo del tetto furono solo alcuni tra i primi elementi a essere venduti. Il tetto crollò infine nel 1768 e ora la sua mancanza aumenta la spiritualità di cui in passato parlò San Galgano. Grazie alla possibilità di ammirare il cielo toscano, ora può condurre una persona a uno stato di totale appagamento.
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Per gentile concessione di My Armoury.
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