Photo credit: Kate Bailward
Siracusa è una bellissima città nella parte sud-orientale dell’isola. Si compone grosso modo di due parti: l’isola di Ortigia, collegata alla Sicilia da un breve ponte, e la città vera e propria di Siracusa. Siracusa fu fondata dagli antichi Greci ed è ancora piena di vita: è molto probabile che non riusciate a vedere e fare tutto ciò che merita, ma ecco una piccola lista di alcune tra le sue numerose attrazioni.
Sulla terraferma, il parco archeologico della Neapolis comprende il Teatro greco (che ospita opere classiche tra maggio e giugno), un anfiteatro romano e il famoso Orecchio di Dioniso. Narra la leggenda che il tiranno Dioniso utilizzasse questa latomia per imprigionarvi i nemici, ascoltando poi le loro grida dalla sommità della rupe. Secondo una versione meno raccapricciante, il tiranno ascoltava i complotti contro di lui; ma è innegabile che l’acustica sia magnifica per via della forma della latomia.
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Castello Euralio, fatto costruire da Dioniso (sempre lui!), a sette km da Siracusa, in direzione Belvedere, offre una fantastica vista panoramica dell’intera zona di Siracusa. Date un’occhiata ai particolari della costruzione, come cavità nel muro atte a far sì che i soldati in difesa potessero segnalare il loro ingresso, e angoli retti fatti per rendere visibile l’arrivo di eventuali soldati in attacco (e quindi a farli ammazzare) prima che essi potessero vedere chicchessia all’interno. Una struttura costruttiva meravigliosamente crudele!
Cosa fare a Siracusa
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Proseguendo sul tema degli edifici interessanti, la cattedrale di Siracusa si trova al centro dell’isola di Ortigia ed è un affascinante mix di storia. Originariamente era un tempio greco; successivamente divenne l’attuale bellezza barocca che conserva ancora elementi di tutti gli stili architettonici antecedenti.
Se preferite chiese più moderne, sulla terraferma c’è il Santuario della Madonna delle Lacrime. La sua costruzione venne avviata nel 1966 per commemorare l’evento miracoloso in cui un’effige in gesso della Madonna iniziò a lacrimare: ci sono voluti 28 anni per concludere la realizzazione del santuario, che è stato inaugurato nel 1994. È uno di quegli edifici che si amano o si odiano, ma una cosa è certa: non potrete mancare di avere un parere su di esso.
Se, al termine dei vostri giri per la città, avete bisogno di rilassarvi guardando il tramonto, il posto migliore per farlo è Forte Aretusa, sul lungomare di Ortigia. Secondo la leggenda, la ninfa Aretusa venne mutata in sorgente per salvarla dalle avances non richieste del suo ammiratore Alfea. Tuttavia, Zeus ebbe pietà di Alfeo e lo mutò in fiume affinché potesse incontrarsi con Aretusa in questo punto. Certo, non si può non compiangere almeno un poco Aretusa che probabilmente aveva pensato di essersi liberata del suo pretendente: ma a parte ciò, è davvero un posto perfetto per rilassarsi e guardare il sole tuffarsi nel mare.
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La sorgente di Aretusa è origine di un altro posticino tranquillo: il miqwè al di sotto dell’Hotel Residence Alla Giudecca, nel quartiere ebraico. È il più antico bagno rituale ebraico d’Europa, interrato e murato per non essere scoperto quando gli Ebrei furono espulsi dalla Sicilia da Re Ferdinando di Spagna intorno al 1490. Il miqwè venne riscoperto solo negli anni ’80, quando il proprietario del palazzo sovrastante avviò i lavori di ristrutturazione e scoprì che il seminterrato appena riaperto continuava a riempirsi d’acqua. Ci sono visite guidate ogni ora, da prenotare presso l’albergo.
Infine, se avete sempre pensato che le marionette siano roba da bambini, forse è ora di cambiare idea. La Sicilia ha una lunga tradizione di spettacoli di marionette: l’Opera dei Pupi di Siracusa, ubicata anch’essa nel quartiere ebraico di Ortigia, è gestita dalla famiglia Vaccaro - Mauceri. Le marionette – i Pupi – sono magnificamente decorati e ricchi di dettagli ed è possibile visitare il museo e persino il laboratorio della compagnia per vedere come si costruiscono. Nel teatro della famiglia vengono presentati regolarmente spettacoli di pupi.
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