Sede del Museo archeologico nazionale e del Museo di Capodimonte, Napoli è la meta ideale per gli amanti dell’arte. Proprio qui si trova un gioiello che molti visitatori trascurano durante il proprio viaggio alla scoperta della Campania.
Situata sulla sommità del colle che sovrasta la città di Napoli in un punto panoramico della zona del Vomero, la Certosa di San Martino è un monastero dell’Ordine certosino dedicato a San Martino, il vescovo di Tours. La Certosa è stata fondata nel XIV secolo da Carlo, Duca di Calabria, figlio del re di Napoli Roberto d’Angiò. La Certosa fu eretta sulla sommità di una collina vicino al centro storico della città nei pressi di Castel Sant’Elmo, castello e residenza della famiglia reale nel XIV secolo. La merlatura e il progetto della Certosa ricordano addirittura quelli dell’attiguo castello ed entrambi furono creati dall’architetto e scultore Tino di Camaino da Siena.
La Certosa e il Museo di San Martino a NapoliCredits: Flickr
La posizione dominante, in alto rispetto alla città, fece della Certosa di San Martino un ideale luogo sicuro e nel corso dei secoli si trasformò in un maestoso complesso monastico. Gli scorci che si possono ammirare dai giardini sono assolutamente stupefacenti poiché abbracciano l’intera città che si stende intorno al Golfo di Napoli con il Vesuvio che si staglia all’orizzonte. Oltre il golfo è possibile scorgere la costa frastagliata della penisola sorrentina e dell’isola di Capri esattamente in corrispondenza della punta.
La Certosa e il Museo di San Martino a NapoliCredits: Flickr
Il progetto della Certosa segue accuratamente i rigidi piani e precetti architettonici indicati e previsti da San Bruno di Colonia, il fondatore dell’Ordine certosino. Oggi la Certosa ospita un museo che vanta una ricca collezione di documenti storici, dipinti napoletani del XVI – XVII secolo, presepi e molte altre opere importanti. La chiesa del monastero costituisce di per sé un museo decorato con opere di noti architetti, scultori e pittori del XVII secolo tra i quali figurano Cosimo Fanzago, Giuseppe Sanmaritano, Domenico Antonio Vaccaro, Guido Reni, Luca Giordano e Battistelo Carraciolo.
La Certosa e il Museo di San Martino a NapoliCredits: Flickr
All’interno della chiesa l’occhio viene immediatamente rapito dalle meravigliose volte del soffitto affrescate da Giovanni Lanfranco del 1637-40 che ritraggono l’Ascensione del Cristo circondato dagli angeli in una gloria di luce dorata. Gli splendidi intarsi marmorei presenti all’interno della chiesa furono realizzati da Cosimo Fanzago, uno dei più grandi architetti e scultori barocchi italiani.
La Certosa e il Museo di San Martino a NapoliCredits: Flickr
Cosimo Fanzago diede la sua impronta alla completa riprogettazione e ristrutturazione della Certosa nel XVII secolo che inclusero anche il Chiostro grande. Passeggiando nel chiostro è possibile ammirare le statue dei santi certosini e un piccolo cimitero di monaci con statue di teschi che ornano la balaustra. I monaci certosini vissero una vita di clausura all’interno delle proprie celle che lasciavano solo per la recita delle preghiere in chiesa. Intorno al cortile sono presenti alcune delle celle dotate di porta e di una piccola finestra. I pasti quotidiani e la comunicazione tramite appunti scritti avvenivano attraverso queste speciali finestrelle girevoli che consentivano di far passare il cibo senza turbare l’isolamento del monaco.
La Certosa e il Museo di San Martino a NapoliCredits: Flickr
La Certosa di San Martino ha oggi una funzione completamente diversa ma il senso di tranquillità è ancora presente nell’aria. I corridoi, i chiostri e le stanze del complesso monastico sono stati trasformati in una meravigliosa sede museale. La collezione vanta opere che documentano la storia di Napoli, arti decorative, arte napoletana del XIX secolo e una delle più belle collezioni di presepi d’Italia. Passeggiare tra i chiostri silenziosi e nei pressi della Certosa di San Martino è un modo affascinante per conoscere e scoprire un pezzo importante della storia di Napoli.
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